Nella seduta del consiglio comunale del 11/febbraio/2008 la maggioranza ha approvato il progetto di realizzazione di un nuovo istituto scolastico superiore, impegnando i cittadini per una spesa di € 2.700.000.
Le domande da porsi sono;
- è necessario a Castel Mella un istituto scolastico superiore?
- L’amministrazione con una spesa di € 2.700.000 quali e quante esigenze dei cittadini sarebbe riuscita a soddisfare?
Visto che Brescia fornisce l’opportunità di avere istituti scolastici di qualunque tipo, l’amministrazione avrebbe potuto fare scelte diverse;
- Eliminare L’ICI sulla prima casa, un’ imposta che loro stessi ritengono ingiusta, questo avrebbe potuto andare a favore delle tante famiglie monoreddito che non arrivano alla fine del mese”l’importo da impegnare non superava i 330.000 €”
- La legge Finanziaria 2008 dava la possibilità ai Comuni di ridurre l’ICI per abitazioni che installavano tecnologie rinnovabili, pannelli solari e altre forme dal fotovoltaico al geotermico
- La stessa Legge Finanziaria prevede la proroga degli incentivi fiscali sulla detrazione IRPEF del 55% a favore di opere di riqualificazione energetica degli edifici
- Stipulare con Brescia Mobilità una convenzione a favore di chi utilizza il mezzo pubblico, una convenzione simile è stata stipulata dall’Università di Brescia, che prevede il seguente sistema, l’università anticipa a Brescia Mobilità l’importo dell’abbonamento annuale o semestrale permettendo così di utilizzare riduzioni fiscali riguardo il costo dell’abbonamento e dando la possibilità agli studenti di pagare in forma rateizzata l’importo dell’abbonamento
- Incrementare le borse di studio e assegni di studio, e per aiutare attraverso l’acquisto di libri di testo per le famiglie monoreddito.
- L’installazione di un impianto di pannelli solari sulla nuova scuola d’infanzia
Questo e molto altro si poteva fare ma la maggioranza ritiene prioritario realizzare una scuola superiore.
Gianmario Masserdotti.
22 commenti:
Visto la vicinanza con il capoluogo... francamente mi pare una decisione quantomeno bizzarra.
Quanti studenti sceglierenno di venire a scuola a Castel Mella, visto i "ridicoli" collegamenti con i paesi limitrofi.
Già dimenticavo visto "il miglioramento della viabilità" verranno certamente tutti in auto...
Ma sbaglio o nella zona in cui dovrebbe sorgere la scuola vi è un un elettrodotto?
Ne normative vigenti non prescrivono una distanza minima?
Si poteva fare solo il campo da rugby e non la scuola.
Se le scuole di Onzato sono diventate appartamenti, credo che per loro non sia un problema quello di costruire una scuola superiore.
Fermateli!
Io vado a scuola a Remedello e vi confesso che è una menata, rispetto a chi fa la mia stessa scuola in città (Pastori).
Il motivo principale sono i trasporti pubblici. E' vero che siamo vicini alla città, ma credo comunque poco appetibili.
Provo a scrivere a voi, visto che all'altro BLOG (AN) probabilmente è stato "censurato" (mai pubblicato) ponendo anche a voi lo stesso quesito.
Mi risulta che esista una legge sull'elettrosmog che di fatto "rende incompatibile" la costruzione di scuole in prossimità degli elettrodotti.
Ora se non ho capito male la scuola in questione dovrebbe venire edificata proprio in una zona dove vi è attualmente un elettrodotto.
D'accordo si può chiedere di spostarlo ma visto i "tempi biblici e burocratici" di realizzazione di un simile intervento rischiamo di mandare alla suddetta scuola i figli dei nostri figli.
Vi risulta?
Credo che la questione sollevata nel precedente commento meriti un adeguato approfondimento, soprattutto su un tema in cui non esistono ancora certezze scientifiche.
Al momento attuale non siamo in grado di dare una risposta esaustiva.
Sarà naturalmente nostra premura effettuare tutti gli approfondimenti necessari e non appena possibile dare una risposta adeguata con un articolo dedicato su questo BLOG.
Grazie comunque per lo spunto.
Negli ultimi anni – anche e soprattutto a seguito dell’intervento delle Organizzazioni Nazionali ed Internazionali per la salute - si è fatta sempre più chiara la percezione che l’inquinamento elettromagnetico causato da tralicci di alta tensione - è una “aggressione sottile”, che purtroppo per anni non è stata percepita: un’aggressione alla salute dei cittadini, ma anche all’ambiente ed all’estetica di una città per tanti versi “malmenata” dalla mancanza di un piano regolatore e dalla rabbia edilizia degli ultimi trent’anni. Io abito da poco a CastelMella, ma come già detto in un altro post, voi ne sapete qualcosa dell'urbanizzazione selvaggia, io do solo un parere di medico.
Proprio queste Organizzazioni mettono in evidenza che l’inquinamento elettromagnetico, a cui sono esposte quotidianamente le popolazioni che vivono in prossimità di elettrodotti, è un pericolo oggettivo per la salute, una realtà che a lungo termine porta a favorire l’insorgenza di malattie degenerative cancro e leucemia, oltre che a disturbi cronici quali irritabilità, disturbi dell’udito, mal di testa, insonnia, difficoltà di concentrazione, ecc.
Tuttavia, il problema è ancora aperto perché da parte del mondo scientifico e della ricerca vengono segnali non sempre univoci ed omogenei, come è invece il caso di altri tipi di inquinamento, come ad esempio quello da amianto o da alcune sostanze chimiche. Per quanto riguarda le basse frequenze, e cioè gli elettrodotti, i principali studi e quindi la maggior parte delle evidenze scientifiche sono relative ai possibili effetti a lungo termine associati all’esposizione di questo genere di campi.
Credo sia necessaria un'attenta valutazione dell'area.
Grazie per lo spazio.
Circa l'incidenza delle onde elettromagnetiche sulla salute dell'uomo sono stati effettuati, a partire dal 1979, molteplici studi epidemiologici. tra questi assumono valore particolarmente pregnante le c.d. meta analisi o pooled analisi, che aggregano e verificano il risultato di una pluralità di singoli studi.
Questi ultimi, infatti, raramente hanno valore conclusivo, se considerati singolarmente, per cui, l'adozione di una corretta metodologia di indagine impone una revisione sistematica di tutte le evidenze che derivano dagli studi epidemiologici, il che avviene appunto con gli strumenti della meta analisi e della pooled analisi. La pooled analisi di Albhom, effettuata nel 2000, realizzando un'analisi combinata di nove studi epidemiologici ben condotti, è giunta ad evidenziare un eccesso di rischio pari al doppio per esposizioni a campi magnetici ELF superiori a 0,4 microtesla.
Parimenti la pooled analisi di Greenland, sempre del 2000, ha effettuato un'analisi combinata di 15 studi epidemiologici e ha evidenziato un aumento di rischio relativo di 1,7, per esposizioni superiori a 0,3 microtesla.
Peraltro già nel documento del National Institute for Environmental Health Sciences (Portier & Wolfe 1998) che effettua una valutazione di tali evidenze utilizzando i criteri proposti dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), emerge che esiste una evidenza limitata di cancerogenicità per la leucemia infantile in relazione all’esposizione residenziale ai campi di bassa frequenza e per la leucemia linfatica cronica in relazione all’esposizione professionale per valori superiori a 0,4 microtesla.
Sulla base di queste valutazioni i campi a bassa frequenza vengono classificati nella categoria dei “possibili cancerogeni” (gruppo 2B dello IARC).
Il dato epidemiologico non è stato ancora verificato e confermato dal nesso causale in laboratorio, soprattutto per la mancata comprensione del meccanismo biologico coinvolto. Tuttavia a meno che studi futuri indichino che i riscontri sinora osservati siano dovuti al caso, rimane la possibilità che esposizioni intense e prolungate a campi magnetici a bassa frequenza possano accrescere il rischio di leucemia infantile. I risultati degli studi sinora condotti concorrono comunque a sostenere che si adotti come valore di attenzione 0,5 microtesla.
Importante è stata la presa di posizione della Comunità Europea che nei suoi documenti riguardanti l’inquinamento elettromagnetico, ha più volte messo in risalto il rischio per la salute di chi vive 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana sotto o vicino ad un elettrodotto.
Come afferma la relazione della Commissione europea del marzo 2001, «questo stato di cose è inaccettabile, solleva gravi questioni etiche e si può sostenere che costituisca una violazione del Codice di Norimberga, in quanto saranno queste persone in definitiva a rivelare in che misura l’esposizione cronica a questi campi sia nociva; informazione questa che attualmente non è disponibile. In altre parole, queste persone sono, in effetti, i soggetti involontari di una sperimentazione di massa» (Parlamento Europeo: Ufficio per la valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche, Resoconto esecutivo PE n. 297.574, marzo 2001).
Inoltre, La Commissione Ambiente del Parlamento Europeo - nella direttiva del 8. 3. 2005 (Strasburgo, 8. 3. 2005) obbliga tutti gli Stati membri ad assicurare che i nuovi ELETTRODOTTI non coinvolgano le popolazioni in un’emissione che superi gli 0,2 microtesla e che quindi non si possono costruire in zone sensibili (vicino a case e scuole, ecc.) elettrodotti che abbiano una potenza emissiva superiore a 0,2 Microtesla.
Della stessa opinione L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e tutte le organizzazioni europee che lavorano per la tutela della salute dei cittadini sono concordi nell’affermare che la qualità della vita è inquinata e che lo stato di salute dei cittadini che abitano e lavorano sotto o nelle vicinanze di un elettrodotto di tale dimensione è seriamente messa in pericolo.
Si può quindi a ragione concludere che risulta nocivo un livello di esposizione che superi la soglia minima di 0,2-0,4 microtesla.
Sono un neocastelmellese, disturbato dalle polveri della gara di quest'estate, lavoro in ambito giudiziario e mi permetto di fornirvi queste due indicazioni:
Gli aspetti giuridici:
La normativa Nazionale
Legge 22 febbraio 2001 n. 36: «Legge quadro sulla protezione delle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici»
D.P.C.M. 8 luglio 2003: «Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettromagnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati da elettrodotti»
Ha stabilito a titolo di misura cautelativa per la protezione di possibili effetti a lungo termine, eventualmente connessi con l’esposizione ai campi magnetici generati alla frequenza di rete (50 Hz), nelle aree gioco per l’infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi a permanenza non inferiori alle quattro ore giornaliere, un valore di attenzione pari a 10 microtesla. Nella progettazione di nuovi elettrodotti nelle aree gioco per l’infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi a permanenza non inferiori alle quattro ore giornaliere, ha fissato l’obiettivo di qualità di 3 microtesla.
Grazie per lo spazio, sarò lieto di fornire il mio contributo a chi come voi porta avanti tematiche sulla legalità.
La situazione credo meriti uno studio, vi suggerisco in tal senso un link:
http://www.legatumori.it/images/uploads/campimagnetici.pdf
Dopo la lettura di questo documento qualche interrogativo sorge.
Abito in via Santuario, vicino a dove sorgerà la scuola, vi ringrazio per le informazioni lasciate su questo blog, approfondirò, visto che i cavi passano già.
Andate a leggervi il blog di AN ( ancastelmella.blogspot.com ), tra i commenti all'articolo sul campo da rugby mi sembra chiariscano la questione.
Ma scusate a questo punto non ci capisco più nulla....
Voi state sollevando un problema in merito alla presenza dell'elettrodotto sull'area in oggetto i vostri "nemici" (perchè mi pare tali vi consideriate vicendevolmente) sul loro Blog sono di diverso avviso.
Non è che alla fine per "questioni di principio" farete pagare alla salute dei castelmellesi la vostra reciproca contrapposizione ideologica.
Credo che in nome del bene comune sia opportuno un po' più di dialogo soprattutto con chi ha una visione diversa.
Guardandovi comincio a capire perchè molti italiani sono delusi dalla politica.
Grazie.
Personalmente ritengo che la salute sia un bene non negoziabile e non delegabile a nessuno.
Detto questo ritengo un po' riduttivo "liquidare" la questione dicendo "abbiamo verificato e... non vi sono problemi" come dire "fidatevi di noi...".
Vedendo ciò che è accaduto negli ultimi anni, francamente ho qualche riserva a riporre la mia fiducia al buio a chi oggi ha il compito di gestire le politiche urbanistiche sul nostro territorio...
Rispondo poi a chi solleva il problema del dialogo fra le forze politiche a Castel Mella.
Sono perfettemente d'accordo (come detto in premessa la salute non è un bene negoziabile) ci vorrebbe un dialogo (meglio un confronto) fra le varie opinioni.
Invito però a partecipare ad qualunque consiglio comunale per capire meglio come viene inteso il dialogo da parte dell'attuale maggioranza consiliare.
Giovanni Mor.
Coordinatore Lista Civica
Avete ragione.
Mi piace il vostro stile, che non è quello di attacco ma di informazione,non sapevo della convenzione con Brescia Mobilità.
Brescia Mobilità sta proponendo a vari enti pubblici o privati questa convenzione, io stesso ho proposto in fabbrica questa convenzione.
il vantaggio oltre alla riduzione più elevata sul costo annuale dell'abbonamento permette ai dipendenti o studenti di rimborsare in modo rateale all'azienda o in questo caso l'università che anticipa l'importo dell'intero abbonamento, valido per 4 corse giornaliere per 5 giorni settimanali.
Gianmario Masserdotti.
Sarebbe interessante sapere di chi sono i terreni dove verrà costruita la scuola.
Sono della famiglia di mannatrizio!
Per corretteza segnalo che il consigliere Mannatrizio ha precisato in un commento al POST "Assemblea sul PGT" che i terreni in oggetto non sono di sua proprietà ne della sua famiglia, ma soltanto confinanti con i suoi possedimenti.
Giovanni Mor
Coordinatore Lista Civica
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