Sono passate quasi due settimane dalla mia elezione a sindaco e mi sembra giusto trovare un po' di tempo e di energia, soprattutto mentale, per fare qualche considerazione su quanto accaduto, riprendendo anche quanto detto in occasione del primo consiglio comunale nel quale è stata insediata la giunta.
Queste elezioni hanno certamente portato un po' di scompiglio in assetti consolidati da 18 anni e non sarà facile per noi alle prime armi affrontare questo cambiamento. Il lavoro di studio e di presa in carico dei numerosi argomenti richiede tempo e fatica per poterci avviare nella giusta direzione.
Non intendiamo certo distruggere per partito preso quanto fatto dagli amministratori precedenti, anzi prenderemo quanto di buono è stato fatto e lo continueremo, ma certamente proseguiremo seguendo l'indirizzo espresso nel programma elettorale.
Molti hanno già formulato richieste specifiche, segnalato cose che non vanno, richiesto interventi segno che abbiamo avuto ragione nel mettere a programma la creazione di commissioni aperte dove dare spazio alla voce dei cittadini.
Ci rendiamo conto che le esigenze sono tante e tutte valide, ma sappiamo che, a meno cambiamenti radicali, le possibilità di spesa per i comuni negli anni prossimi si ridurranno progressivamente a causa della costante diminuzione dei trasferimenti di denaro da parte dello Stato.
Perciò dovremo cercare di mediare tra le esigenze di una società civile stretta da una crisi economica perdurante e le restrizioni della finanza pubblica che vincolano l'amministrazione comunale a contenere il più possibile le spese.
La scelta degli assessori
La scelta degli assessori è stata difficile perché i consiglieri eletti sono tutte persone valide, ciascuna con qualità e capacità.
Scelta difficile anche perché gli assessorati sono stati ridotti a 3, ciascuno con un'ampia serie di deleghe.
Si renderà necessaria quindi una collaborazione stretta e continua dei consiglieri per sostenere con le loro competenze gli assessori.
Il ricorso ad un assessore esterno in alcuni ha suscitato malumori per il fatto che gli elettori hanno espresso una scelta ben precisa costituita dai consiglieri.
L'osservazione è giusta e fondata. La scelta non è stata presa a cuor leggero ed è stata a lungo discussa al nostro interno.
Ho ritenuto però che la nostra vittoria ci abbia posto nella necessità di ricorrere a una persona esterna che oltre ad avere esperienza come capogruppo dell'opposizione e conoscenza del comune e del suo funzionamento, ha disponibilità di tempo, a differenza mia e degli altri assessori, tutti lavoratori, garantendoci così un prezioso sostegno in questa delicata fase iniziale.
Conclusione
Nella prima riunione di giunta abbiamo deciso che nessuno di noi né come assessore, né come sindaco percepirà l'indennità che invece confluirà in un fondo dedicato a famiglie in difficoltà.
Questa scelta, per quanto mi riguarda, non vuole marcare differenze rispetto a chi ci ha preceduto, non mi ritengo infatti né migliore, né più distaccato dai beni rispetto ad altri, ma vuole essere un richiamo alla politica in generale, un piccolo gesto, ma forte, che dia un messaggio alla società civile: è possibile vivere la politica come servizio.
Marco Franzini